AGGIORNAMENTO 3 GIUGNO 2020
Finalmente i ristoranti cominciano ad aprire al pubblico. Noi abbiamo deciso di tornare da Jyo, uno dei nostri posti del cuore dove poter gustare ottimi piatti giapponesi a Milano e il nostro sushi preferito.
Dopo pochi anni di lavoro trascorsi fuori dallo storico locale, lo chef Yoji è “tornato a casa” per gestire la cucina con la solita maestria. Il suo tocco è evidente anche nelle creazioni più semplici. Yoji era “nascosto” in cucina e non abbiamo avuto modo di salutarlo, ma siamo davvero felici che sia tornato.
Il pranzo da Jyo prevede la classica “lavagna” con i piatti del giorno ma diversamente dalla lavagna serale, i piatti sono di dimensioni più piccole, simil tapas. Questo permette di assaggiare tante cose diverse e contenere anche la spesa. Per chi preferisce è comunque disponibile il menù completo.
Il pesce è sempre di ottima qualità. Lasciatevi consigliare da Veronica la moglie dello Chef o dall’instancabile Leslie, provate tutto quello che non conoscete del giorno e del menù. Il punto di forza dello Chef Yoji sono sicuramente gli uramaki, i suoi abbinamenti creativi li rendono decisamente unici; vi invito a scorrere sotto e leggere la recensione di qualche tempo fa.
Per noi oggi quindi “da lavagna”: carpaccio di branzino con wasabi fresco, tako (polpo) miso e wakame, karage di tonno, tonno spice roll, sake tempura roll, temaki tonno croc, e poi un gunkan di granchio da menù. E per concludere tanta felicità.
E poi… Se siete amanti dei mochi vi consiglio di assaggiare quelli preparati da Yoji, sono davvero golosissimi!
RECENSIONE
Conosco Jyo “Ex-Yoji” da 12 anni circa. Ero alla ricerca di un buon sushi in periferia di Milano, vicino casa mia e mi sono imbattuta in un questo locale, prima chiamato Yoji, dal nome del proprietario, allievo di Shiro di Poporoya.
Sin dall’ingresso vi sembrerà di entrare in Giappone, grazie alle tendine da sushi bar. Sparsi per il locale ci sono tantissimi riferimenti alla cultura popolare giapponese: fumetti, anime, snack di cibo, piccoli oggetti.
Da un paio di anni il locale è gestito dalla moglie di Yoji e dai suoi familiari. Sono riusciti a conservare quell’autenticità che si ritrova non solo nella cucina, ma anche nell’ambientazione e nel servizio. Veronica, di origine ecuadoregna, conosce bene la tradizione giapponese e la riporta nella sua cucina. Gli uramaki sono una vera specialità e ogni roll è una sorpresa di gusto, la sfida è riuscire ad assaporare un pezzo in un sol boccone.
Il menù è scritto a mano e designa le 12 fatiche di Yoji (o almeno erano presenti nel precedente menù). Lasciatevi consigliare da Veronica e dai piatti della lavagnetta e non rimarrete delusi. A pranzo potete degustare tanti piattini spendendo solo 15 euro, come è successo a me. Ogni volta potrete gustare diverse ricette di pesce o vegane (le alternative sono poche purtroppo) e non rimanere mai delusi.
Tra i miei piatti preferiti i loro Udon di pesce in brodo, il polpo fritto, tra gli Uramaki il Fabrizio Roll, lo Spice Shuttle, il tonno scottato, il tofu croc (vegano) e potrei andare avanti ancora.
Vi lascio qui la ricetta del mio tofu croc [link], ispirato proprio ad uno dei loro piatti.