Oggi vi porto in un posto magico a circa 1 ora e mezza da Milano.
L’Oasi Zegna è un territorio che si estende per circa 100 km quadrati nella provincia di Biella, in Piemonte. Dopo la mia esperienza ai Giganti della Sila [link al post sulla Calabria], ero alla ricerca di un luogo in cui entrare nuovamente in sintonia con la natura e con gli alberi. Chi mi ha seguito nel mio viaggio sui social sa quanto sia stata emozionante per me quell’esperienza: avevo gli occhi colmi di gratitudine.
Una domenica mattina di ottobre io e il mio compagno Andrea abbiamo deciso di raggiungere l’Oasi Zegna, un’area montana protetta nelle Alpi Biellesi. In questo periodo dell’anno è possibile ammirare il foliage autunnale che crea nel paesaggio una tavolozza di colori caldi e romantici. Questo grande patrimonio di 500mila alberi nasce grazie all’opera dell’illuminato imprenditore Ermenegildo Zegna che, all’inizio del ‘900, decise di valorizzare l’area intorno al suo Lanificio di Trivero, attivo ancora oggi. Costruì una strada Panoramica, per collegare i paesi intorno e valorizzare il territorio dove i suoi dipendenti vivevano e lavoravano. Oggi questi 25 km di strada permettono un facile accesso a sentieri, itinerari e terrazze panoramiche.
Seguendo le indicazioni che si trovano sul sito [link ai 10 must] e grazie a quelle forniteci al punto informazioni, percorriamo la strada panoramica a tappe. Prima e imprescindibile sosta è il Santuario di San Bernardo. Parcheggiata l’auto, seguiamo l’itinerario 5 “Il Sentiero di Fra Dolcino“. Iniziamo a salire e in circa 30 minuti arriviamo al Santuario. Da qui si apre una vista a 360 gradi davvero spettacolare: tra la foschia si intravedono i colori autunnali, le maestose Alpi e la Pianura Padana. Per chi volesse procedere è possibile fare tutto il percorso ad anello in mezzo al bosco in circa 2 ore e 15 minuti. Vi consiglio di arrivare in cima perché è uno dei punti più suggestivi e il più alto di tutta l’area. “Concediti un minuto, non leggere, non parlare, non scattare foto, semplicemente osserva…”, così cita un cartello posto sulla terrazza del Santuario.
Proseguiamo sulla Panoramica. Facciamo una breve sosta alla Bocchetta di Margosio per ammirare il Monte Rosa e continuiamo fino a Bielmonte. Qui si trova il principale impianto sciistico dell’Oasi, un negozio di prodotti tipici e un ristorante e si può godere di un altro bellissimo panorama.
Il vero obiettivo mia della giornata però è raggiungere il Bosco del Sorriso, che parte da Bocchetto Sessera. Seguiamo il sentiero 16 bis ideato da Marco Nieri, esperto di bioenergetica. Si tratta di un cammino ad anello di circa 5 km per ritrovare grazie agli alberi il benessere e la serenità. Quindi quando potete ricordatevi di abbracciare qualcuno di questi alberi!
Lungo questo sentiero bioenergetico si trovano cartelli che riportano il nome e le caratteristiche della pianta, gli effetti positivi che questa ha per l’uomo e i principali organi vitali sui quali l’energia dell’albero può influire.
Il Bosco del Sorriso è un facile percorso adatto alle famiglie, proprio come tutte le attività dell’Oasi Zegna. Lungo il cammino troverete anche dei grandi libri di legno con storie da leggere ai vostri bambini. A metà del percorso noi ci fermiamo per il pranzo al sacco nella radura nei pressi dell’Eremo di Santa Maria che gode di un bel panorama sulle montagne. Da qui torniamo indietro percorrendo l’anello, la strada prosegue in alto, supera l’Alpe Montuccia e continua senza deviazioni.
Lungo la strada del ritorno avete la possibilità di immergervi nel Forest Bathing seguendo l’indicazione per l’anello 1. Uno studio sulle foreste di faggi ha rilevato che essi emettono sostanze aromatiche con effetto terapeutico sull’uomo, soprattutto nel periodo da maggio a settembre. Per questo l’invito riportato sul cartello che guida al Forest Bathing invita a perderci in questi sentieri, ascoltare la natura e ascoltare noi stessi.
Ritorniamo a Trivero passando dalla Conca dei Rododendri che nel mese di maggio si tinge di tanti colori. E’ ora giunto il momento di una visita alla Casa Zegna, il miglior modo per conoscere il mondo di Ermenegildo Zegna e della sua discendenza. La casa è adiacente al lanificio, sul quale sventolano le bandiere di Daniel Buren e che fanno parte del museo all’aperto di arte contemporanea le cui opere sono sparse sul territorio dell’Oasi. Non vi resta che andare a caccia di queste opere!
La nostra giornata voleva concludersi con un bunet, un dolce tipico piemontese che piace molto ad Andrea. Purtroppo non siamo riusciti a trovarlo, ma ci riserviamo di prenotare la prossima volta in una delle tante osterie e agriturismi.
Vi invito a curiosare sul sito dell’Oasi per trovare l’attività più adatta a voi, potreste pensare di dedicare un intero weekend alla visita pernottando negli hotel in zona. Trovate anche tantissime altre attività oltre ai trekking: nordic walking, mountain bike, palestra di roccia, percorsi wellness, parco avventura.
L’Oasi Zegna è un luogo affascinante e ben organizzato che vi saprà regalare delle vere emozioni.
Se decidete di visitare l’Oasi Zegna, non esitate a taggarmi nelle vostre foto, sono molto curiosa di vedere l’Oasi in altre stagioni!