Viaggio in Basilicata

Extra·Gite fuori porta·Locali
Matera
Viaggio lento e sospeso

Questo post è dedicato al mio viaggio in Basilicata, descritto attraverso i ristoranti, i luoghi e i borghi che hanno lasciato un segno nel mio cuore. Un viaggio lento alla scoperta di una terra che cambia volto repentinamente mentre la attraversi, un viaggio fatto di persone dall’animo gentile, sempre cortesi e pronte a dare consigli e a raccontare la loro Lucania.

“Paesi che sanno di aria e di terra[…] Paesi del buon vivere, cibo buono, aria sana, silenzio e luce, ritmi lenti, tracce di un passato antichissimo e tracce da costruire adesso.”

Così Franco Arminio, poeta, scrittore in cerca di meraviglia e in difesa dei piccoli paesi, riassume nelle sue parole il nostro viaggio in terra lucana. Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato validi consigli e hanno reso indimenticabile la nostra vacanza. Mi raccomando ricordatevi di parlare con la gente del posto e soprattutto con gli anziani, vi sapranno dare consigli e raccontare storie di immenso valore!

In Basilicata si viene per assaporare le tradizioni eno-gastronomiche, per l’arte antica e moderna, per il turismo esperienzale e per godere della Natura incontaminata.

Scarica qui la miniguida portatile Viaggio in Basilicata

TERRA DI TRADIZIONI ENO-GASTRONOMICHE

I prodotti tipici sono oggi sempre più al centro dell’interesse di consumo delle esperienze di viaggio. Una cena, un assaggio di un piatto o prodotto non si riducono mai a mero gesto, ma diventano essi stessa esperienza per la comprensione di un territorio e della sua identità. Quali prodotti tipici trovate in Lucania? Il peperone crusco, ve ne innamorerete, diventerà la vostra droga e avrete voglia di portarlo a casa e farlo conoscere a tutti. I fagioli di Sarconi, il pecorino Canestrato di Moliterno, il vino Aglianico del Vulture, le fragole di Policoro, il pane di Matera, le melanzane rosse di Rotonda, la castagna Varola di Melfi, i ceci neri della Murgia, il grano Carosella, le olive infornate di Ferrandina.

Possiamo dire che il cibo, attraverso i suoi racconti, diventa non solo conoscenza di noi stessi, ma anche conoscenza di usi e costumi di altri. […] Nelle pietanze tipiche di un paese, di un popolo o di un’etnica vivono le stagioni, le usanze e i costumi che si tramandano attraverso il gusto e l’olfatto.¹

  1. Federico Valicenti, “Dalla tavola lucana al paradiso”, Edizioni Magister, 2019

I locali menzionati hanno quasi tutti offerte vegan-friendly, in generale la cucina lucana ha molte ricette vegetali della tradizione, li trovate tutti nella mappa.

Domus Otium – 📍 Atena Lucana SA.

Ai confini della Basilicata si trova un’azienda agricola produttrice di grani antichi che fa parte della Rete dei semi rurali. Dopo il Ponte alla Luna, concedetevi un pasto a circa 15 minuti di auto in questa stupenda e autentica location con camere, centro benessere e un ristorante. Pasta, pane e pizza sono preparati in casa con il grano evolutivo. Tante verdurine di contorno e come antipasto, da non perdere le patate incruscate. Il menù cambia in base alla stagione. La prima sera abbiamo ordinato per me cavatelli di grani antichi con pesto di noci e zucchine e per Andrea il ricottaro, ovvero fusilli lucani con pomodorini e ricotta. Difficilmente io torno nello stesso ristorante a breve distanza, ma per la Domus Otium ho fatto un eccezione! Infatti dovevo a tutti i costi assaggiare la loro pizza integrale: fatta in casa come una volta, a lunga lievitazione, 300 gr di impasto che assomigliano più ad una focaccia, soprattutto se farcita di sole verdure saltate. Da non perdere! I gentilissimi proprietari mi hanno regalato anche una pagnotta integrale che profumava ancora di forno.

Domus Otium Atella Lucana

Domus Otium Atella Lucana

Domus Otium Atella Lucana

Domus Otium Atella Lucana

Ristorante Luna Rossa📍 Terranova di Pollino, PZ.

Federico Valicenti non ha bisogno di presentazioni per gli abitanti del Pollino. Cuoco e cibosofo, si nutre di storie, miti e allegorie legate al cibo e trasforma ogni pietanza in una favola. La sua cucina è fatta di tradizione e di racconti, ricette antiche che si trovano su vecchi testi, come le sue lagane di mischiglio preparate con un mix di farine come da testo dei primi del Novecento. Tra gli antipasti del suo ristorante ho provato un peperone crusco favoloso, che volevo non finisse mai. E poi la mitica ciambotta ripiena di verdure di stagione, la polpetta dalla nove cose e funghi con uovo che c’è ma non si vede. Vi consiglio di ordinare un intero piatto di peperoni cruschi, non ve ne pentirete. Ho proseguito poi con lagane e sugo vegetariano: un sogno per me poter mangiare la pasta di mischiglio del maestro. Ho provato un paio di volte a prepararla a casa con ottimi risultati, ma la sua è insuperabile. Trovate qui la ricetta dei cavatelli di mischiglio [link]. 

Terranova di Pollino è un piccolissimo paese del Parco Nazionale del Pollino, piccolo e accogliente, le strade che vi arrivano non sono tra le migliori della Basilicata, ma la meta vale il viaggio. Sconsiglio di viaggiare in queste zone con il buio. La serata da Luna Rossa è finita con Valicenti seduto con noi ad incantarci con le sue storie su cibo e miti religiosi. Una serata che non dimenticherò. Se volete saperne di più, vi lascio il link del suo libro “Dalla tavola lucana al Paradiso

Ristorante Luna Rossa Terranova di Pollino Ristorante Luna Rossa Terranova di Pollino e Federico Valicenti Ristorante Luna Rossa Terranova di Pollino

 La Taverna di Zu Cicco – 📍 Maratea, PZ

Nascosto tra i vicoli di Maratea si trova questo caratteristico locale. Appese alle pareti ci sono le foto con il dottor Valter Longo e i piatti della longevità. Questo è uno dei posti in cui abbiamo mangiato meglio in zona: Crapiata materana, ovvero una zuppa di cereali e legumi che si mangia i primi di agosto per festeggiare la fine della mietitura, non solo un piatto ma un vero e proprio rito. Io ho proseguito poi con un’insalata di patate, fagiolini e peperone crusco con un cuore di cipolline in agrodolce. Difficile trovare un secondo vegano in altri ristoranti. Andrea ha terminato il pasto con una parmigianina dolce di melanzane, davvero notevole e il bicchiere di  Crithmum, il liquore di Maratea al finocchietto di mare. Ps. Le origini del nome di Maratea deriverebbero proprio da Marathus, ovvero la terra del finocchietto selvatico.

La Taverna di Zu Cicco La Taverna di Zu CiccoParmigiana dolce di melanzane La Taverna di Zu Cicco

Pasticceria Panza – 📍 Maratea, PZ

Un salto in questa storica pasticceria per provare il bocconotto di Maratea, ovviamente mangiato e approvato da Andrea.

Pasticceria Panza Maratea

Casata del Lago L’Olivia Masseria e Ristoro – 📍 Senise, PZ

Qui si viene per alloggiare e passare dei giorni in assoluto relax con vista sulla Diga di Monte Cotugno, caratterizzata da un’acqua azzurrissima. Noi ci siamo fermati per una pausa pranzo e siamo stati gentilmente accolti come due viandanti in cerca di cibo. Lo sapete che il peperone crusco arriva proprio da Senise? E infatti proprio qui ho assaggiato la miglior pasta (foglie d’ulivo) condita con il peperone crusco. La Casata del lago è anche un’azienda agricola produttrice dei famosi peperoni cruschi, che potete ordinare sul loro sito internet. Nella stagione giusta potete ammirare le distese dei campi rossi di peperoni. 

L'Oliva MasseriaL'Oliva Masseria

Panificio Larocca Annunziata📍 San Costantino Albanese, PZ

Panificio con prodotti tipici della tradizione Arberesche (albanese). Entrate e ordinate una semplice focaccia, scoprirete di non averne mai mangiata una simile. Per me focaccia con le cipolle che si sfoglia, semplicemente goduriosa.

Mivà Cioccolateria – 📍 Bernalda, MT 

In realtà una gelateria dove ho gustato il miglior gelato al cioccolato fondente della vita mia. Sapete quanto ami il cioccolato!

Mivà cioccolateria

Hotel Sassi – 📍 Matera.

Albergo diffuso, ovvero ricavato da case preesistenti e poi ristrutturati presenti in tutta la città. Una piccola esperienza che consiglio a chiunque.  Colazione ricca con focacce, frutta fresca e la scoperta del secolo: riccadolio, ovvero una focaccia a cui le nonne di un tempo aggiungevano olio e zucchero per la merenda dei più piccoli. Sotto la foto con la vista che si godeva dalla nostra camera. Chiedete una camera spaziosa.

Hotel Sassi

Panecotto📍 Matera.

Qui c’è da perdersi nella tradizione del Pancotto. Il locale è perfetto per un pranzo o cena, veloce e semplice. Pancotto in svariate maniere, piatti vegan friendly. Bruschetta crusca gigante, cialledda, pancotto a fette bagnate con brodo per Andrea e per me un’ottima zuppa di ceci e sbriciolata di peperoni cruschi.

Pancotto Matera Pancotto Materazuppa di ceci Pancotto

Fior di Cucuzza – 📍 Matera

L’unico ristorante vegetariano/vegano che ho trovato in tutta la Basilicata. In menù sono presenti piatti della tradizione e contemporanei come burger vegani o riso venere alla mediterranea. Noi abbiamo scelto i piatti tipici, ho gustato la miglior cialledda della vacanza, poi pancotto con cime di rapa, crapiata. 

Fior di Cocuzza Fior di Cocuzza

Osteria Pico📍 Matera

Si trovava casualmente sotto la nostra camera dell’albergo diffuso Hotel Sassi. Abbiamo cenato qui perché il locale è consigliato dalla guida Touring Club. All’ingresso trovate un manifesto con la ricetta del peperone crusco, è d’obbligo una foto  per poterla replicare correttamente a casa. A Matera i piatti della tradizione lucana si mischiano a quelli della tradizione pugliese, perché ci troviamo al confine. Provate il mix di antipasti, tra i quali troverete fave e cicorie, cialledda, panecotto e come primi della tradizione provate strascinati con peperoni con mollica fritta o le orecchiette con le cime se di stagione.

Osteria Pico Osteria PicoOsteria Pico Matera Osteria Pico Matera

11. Caffè Lanfranchi📍 Matera

Da non perdere il caffè leccese e l’espressino freddo suggeriti dalla nostra guida turistica Alessia Grieco di Montalbano Jonico che ci ha portati in giro per Matera in una calda mattina d’estate. Vi consiglio di prenotare visita alle 8.30 per evitare il caldo torrido.

11. Ristorante da Mimì 📍 Nemoli, PZ

Affacciato sul lago Sirino si trova questo ristorante con ampia sala che propone un menù classico con piatti di mare e montagna e alcuni pesci di lago. Qui si viene per rilassarsi e godere di qualche camminata in zona. I piatti sono quelli della tradizione di lago e montagna. La vera sorpresa del locale arriva al momento della scelta del dolce, perchè Andrea ordina un tartufo al pistacchio di Stigliano. Ebbene sì, anche in Basilicata si coltiva il pistacchio, ma la sua storia ve la racconto dopo.

Ristorante da Mimì lago SirinoRistorante da Mimì

Tenuta Lagala – 📍 Venosa, PZ

Sono felicissima di aver trascorso gli ultimi giorni della nostra vacanza in questo agriturismo. La nostra stanza è stata ricavata all’interno di un vecchio granaio, la piscina è a disposizione degli ospiti e la vista della vigna è strepitosa. Una delle migliori colazioni gustate con dolci fatti in casa, come la torta di mele e carote senza latticini (provate a chiedere al versione vegana) e succo d’uva fresco divino. La prima sera a Venosa abbiamo cenato qui. Il menù cambia ogni sera, ma ogni giorno troverte pasta fresca e artigianale. Noi abbiamo iniziato con un pane e pomodori offerto dalla casa, assaggiamo le loro pettule, ovvero palline di pasta di pizza fritte e proseguiamo con troccoli con zucchine, menta e mollica. Ottimi anche i dolci.

Se vi trovate a passare da Venosa, fermatevi al loro shop. Noi abbiamo riempito l’auto con bottiglie di vino, pasta artigianale, i migliori taralli mai assaggiati, e olio evo. Tutto davvero ottimo, ve lo assicuro!

Tenuta Lagala

Tenuta Lagala

Ristorante Pizzeria D’Avalos – 📍 Venosa, PZ

Il locale è stato consigliato da cari amici di origini lucane. E’ un ristorante molto grande, qui vengono intere famiglie a cenera soprattutto per il pesce. Noi abbiamo ordinato il pancotto, un piatto che ci ha stupito durante questo viaggio perchè ogni ristorante riesce a prepararlo in modo diverso anche se si tratta di un piatto molto semplice. Io poi ho ordinato un primo vegano di pasta fresca con crema di fave, funghi cardoncelli e peperone crusco, abbinamento favoloso. Da provare sono anche i ravioli ripieni di merluzzo e il baccalà con peperone crusco, piatto della tradizione che troverete spesso in zona.

Ristorante D'Avalos Ristorante D'Avalos Ristorante D'Avalos

Ristorante Da Peppe – Rotonda, PZ

Non l’abbiamo provato personalmente, ma è descritto in molte guide e alcune persone che abbiamo incontrato ne hanno parlato molto bene, per questo ve lo segnalo. Qui ci sarebbe da provare la melanzana rossa di rotonda, piccola e amarognola. Io l’ho portata a casa sottolio e l’ho apprezzata molto.

I dolci della tradizione

Tra i dolci della tradizione ho trovato molto interessanti e poco dolci il calzoncello ripieno di castagne e cioccolato e il raviolo ripieno di ceci e cioccolato. Sono dolci che si usa mangiare durante le feste. Uno di questi dolcetti l’abbiamo provato al Caffè 2000 di Tricarico, un posto a cui non avrei dato molta fiducia dall’esterno e invece… Anche la torta di ricotta è piaciuta molto ad Andrea. Purtroppo non ci sono dolci vegani tra quelli menzionati.

Caffè 2000 Tricarico


SPUNTI DI VIAGGIO

Negli ultimi anni la Basilicata ha avuto il coraggio e la forza di valorizzare il proprio patrimonio a partire dal suo grande gioiello, Matera. Oggi la regione non vive più solo di agricoltura e pastorizia, ma si portano all’interesse comune l’arte antica e moderna, i luoghi di culto e un nuovo turismo esperienziale, grazie alle tante attività sparse sul territorio.

“l’invito è quello di farsi coinvolgere negli variegati percorsi d’arte, cultura e natura di questa regione, conoscendone i “luoghi” ma anche le “suggestioni” che faranno del viaggio un’esperienza di cui si porterà a lungo memoria.”

Si può scegliere tra i numerosi ponti tibetani che si contendono i primati come ponti sospesi più alti o più lunghi, vedi anche Ponte di Castelsaraceno: Si può provare l’emozione di volare da Castelmezzano a Pietrapertosa con il Volo dell’Angelo o con il più vecchio Volo dell’Aquila a San Costantino Albanese.

Per arrivare alla meta bisogna entrare nei borghi, percorrerne i vicoli e godere di un panorama che si aprirà davanti a voi senza faticare troppo. L’adrenalina è garantita.

Ponte alla luna, Sasso di Castalda, PZ

La nostra vacanza inizia con una gita della mia famiglia avellinese al Ponte alla Luna. Cugini e amici sfidano la paura per superare il ponte sospeso a 102 mt di altitudine e lungo 300 mt. Il ponte è dedicato a Rocco Petrone, statunitense originario di Sasso di Castalda e direttore di lancio dell’Apollo 11 alla Nasa.

Ponte alla Luna_BasilicataPonte alla Luna_Basilicata_Andrea Ponte alla Luna_Basilicata_ritratto di famigliaPonte alla Luna_Sasso di Castalda

Il percorso delle 7 pietre. Castelmezzano/Pietrapertosa, PZ

Un vecchio sentiero contadino di soli 2 km ma con 300 mt di dislivello, collega Castelmezzano a Pietrapertosa, i due principali borghi incastonati nelle Piccole Dolomiti Lucane. Arrivate in prossimità del cimitero di Castelmezzano e con scarpe da ginnastica ai piedi godetevi questo semplice e suggestivo percorso. Sette stazioni sul percorso in cui voci registrate vi condurranno alla scoperta di miti e leggende raccontate in “Vito ballava con le streghe” di Mimmo Sammartino. Una volta arrivati a Pietrapertosa raggiungete e visitate il castello godendovi lo spettacolo delle rocce antropomorfe. Anche qui il dislivello è importante ma la vista dal castello vale la fatica.

Castelmezzano, uno dei borghi più belli d’Italia, tra quelli che ho più amato in questo viaggio. Affidatevi al sentiero 711 che si inerpica fino alla cresta da cui parte il Volo dell’Angelo e si snoda tra i versanti e le creste che cingono il centro abitato.

CastelmezzanoCastelmezzano Castelmezzano Castelmezzano Castelmezzano Castelmezzano

Pietrapertosa, andateci per il castello e le guglie d’arenaria e le rocce antropomorfe che lasciano sfogo alla fantasia.

Parco Naturale Gallipoli Cognato delle Dolomiti Lucane.

Il sito archeologico di Monte Croccia con il complesso megalitico di Petra de la Mola si trova all’interno della Riserva Antropologica di Gallipoli-Cognato. Dal sentiero 705 parte il trekking che porta alla visita del complesso e della città fortificata di Croccia, una piccolissima Stonehenge. Da qui c’è anche un belvedere sulle verdi Dolomiti. E’ incredibile i passaggio repentino dei paesaggi di Natura in Basilicata. Si passa dai toni dorati dei campi di grano, al verde intenso delle montagne. Molto vicino al sito archeologico si trova il centro della Riserva dove c’è un punto ristoro, il centro informazioni e un giardino botanico.

Nelle vicinanze si trova anche Accettura, il paese del Maggio, ovvero un rito arboreo durante il quale un tronco di cerro alto trenta metri e la cima di un agrifoglio vengono uniti e innalzati in paese, per poi essere scalati in una sorta di competizione.

Del Parco fanno parte anche le già citate Piccole Dolomiti Lucane.

Trekking al Giardino degli Dei nel Parco Nazionale del Pollino.

Il Parco Nazionale del Pollino è il più grande d’Italia con i suoi 192 mila ettari divisi tra Calabria e Lucania. Avevamo già in parte visitato il parco l’anno prima nella nostra vacanza in Calabria [link all’articolo]

Il nostro trekking organizzato inizia con un ritrovo a La Catasta del Pollino, un centro parco ecosostenibile che mira a promuovere il territorio attraverso una rete di collaborazioni. Il caratteristico edificio ricoperto di legna include un’area espositiva, una cucina con bottega che valorizza i prodotti e i piatti tipici, una libreria. E’ il luogo d’incontro delle guide ufficiali del Pollino.

Parco Nazionale del PollinoCatasta di PollinoCatasta di Pollino

I sentieri nel Pollino non sono segnalati molto bene e dal mio punto di vista meglio appoggiarsi ad una guida locale, anche perché vi saprà raccontare tante curiosità sul parco istituito solo nel 1993. Siamo partiti da Colle Impiso (1560mt), con noi la guida Francesco Sallorenzo che lentamente ci introduce, ci accompagna e ci scorta alla scoperta della montagna e delle sue storie. Ammiriamo le vette più alte dell’Appennino meridionale dai Piani del Pollino: Serra Dolcedorme (2267mt), Monte Pollino (2248mt), Serra del Prete (2181 mt), Serra delle Ciavole (2127 mt), Serra del Crispo (2053 mt).

Dopo alcune ore di cammino abbiamo varcato la grande porta del Pollino salutando i primi Pini Loricati, simbolo del parco, qui soprannominati “i due gendarmi” perchè sembra che siano a guardia della montagna e siamo poi entrati nel Giardino degli Dei.

Lo scorso anno avevamo incontrato i Pini Larici nel parco della Sila, e ora conosciamo da vicino i Pini Loricati. La loro corteccia ricorda la corazza dei legionari romani o la zampa di un elefante. Per me questo trekking è valsa l’intera vacanza, anche perchè la stessa sera abbiamo cenato da Luna Rossa e conosciuto Valicenti. Una giornata che non dimenticherò.

Sul Pollino si possono praticare anche tante attività sportive outdoor: trekking e rafting, torrentismo e canyoning, arrampicata e free climbing, mountain bike e turismo equestre, sono solo tra le principali. Ricordo ancora l’esperienza dell’anno prima, quando sconfinammo dalla Calabria in Basilicata per provare l’esperienza di Aquatrekking a Viggianello, ovvero camminare controcorrente in mezzo al fiume con delle particolari tute da pescatori.

Vi consiglio di fare tappa a Rotonda e usarla come punto d’appoggio se volete passare qualche giorno sul Pollino. Perchè Terranova è un bellissimo paesino, vivace di sera, purtroppo però è scomodo da raggiungere. Però dovete andarci per provare il ristorante Luna Rossa!

Parco Nazionale del Pollino Parco Nazionale del Pollino Parco Nazionale del Pollino Parco Nazionale del Pollino Parco Nazionale del PollinoIl Giardino degli De Il Giardino degli DeAcquatrekking Pollino

Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Val d’Agri.

Il più giovane dei parchi lucani, istituito nel 2007, il parco comprende una vasta area ed è possibile praticare trekking, mountain bike, arrampicata e tante altre attività. Questo è il territorio di due eccellenze gastronomiche Lucane: il formaggio Canestrato di Moliterno e le tantissime varietà di fagioli di Sarconi.

Grumentum è un’area archeologica ben conservata ma ahimè, tenuta malissimo. Pensate che una delle guide turistiche è ora a sorveglianza del luogo per mancanza di fondi.

Il Santuario del Sacro Monte di Viggiano si trova a 1725 mt e conserva da maggio a settembre la Madonna Nera. Una processione che parte da Viggiano e arriva al Santuario percorrendo un sentiero che voi potrete percorrere in ogni momento dell’anno. Per ridurre le distanze si può parcheggiare l’auto a Piazzale Bonocore e salire e in 40 minuti/1 ora fino al Santuario a piedi. Dal parcheggio si gode di un’ottima vista su tutta la valle. Qui si incontrano le vacche podoliche e una razza antica di pecore dal pelo lungo.

Matera.

Vivere Matera è qualcosa che non si dimentica. La città è Patrimonio Culturale dell’Unesco e Capitale Europea della Cultura nel 2019. Matera è un mondo in cui natura e uomo vivono a stretto contatto e si influenzano. Matera è la città delle case grotta, delle chiese rupestri, di storie contadine rappresentate nei quadri di Carlo Levi. Matera è una città che ha saputo rivalutare il proprio patrimonio e oggi vive di turismo.

Cristo si è davvero fermato a Eboli, dove la strada e il treno abbandonano la costa di Salerno e il mare, e si addentrano nelle desolate terre di Lucania. Cristo non è mai arrivato qui, né vi è arrivato il tempo, né l’anima individuale, né la speranza, né il legame tra le cause e gli effetti, la ragione e la Storia.

Così Carlo Levi denunciava la situazione di povertà e miseria nel suo libro “Cristo si è fermato a Eboli”. Entrando nelle case museo della città si può ancora rivivere la quotidianità di persone che fino a agli anni ’50 vivevano in condizioni di arretratezza.

Arrivai ad una strada che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case e dall’altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio è Matera […] Questi coni rovesciati, questi imbuti si chiamano Sassi, Sasso Caveoso e Sasso Barisano. Hanno la forma con cui a scuola immaginavo l’inferno di Dante […] Le strade sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelli di sotto[… ] Le porte erano aperte per il caldo, Io guardavo passando: e vedevo l’interno delle grottesche non prendono altra luce ed aria se non dalla porta. Alcune non hanno neppure quella: si entra dall’alto, attraverso botole e scalette.

Il primo giorno a Matera siamo stati accompagnati dalla guida turistica Alessia Grieco che ci ha fatto conoscere curiosità e aneddoti, non solo legati alla città di Matera. Vi consiglio di prenotare la visita al mattino presto per godere la città con il silenzio, senza turisti, ed evitare le ore più calde della giornata: ricordatevi che i sassi bianchi riflettono il sole e il caldo è davvero pesante da sopportare. Da vedere anche il Museo Nazionale d’arte di Palazzo Lanfranchi per non perdere i dipinti di Carlo Levi e la sua tela “Lucania ’61“, un racconto della Basilicata dipinta in onore dell’amico Rocco Scotellaro.

Scusate la digressione su Carlo Levi, ma la sua arte ha suscitato in me momenti di profonda riflessione, smarrimento e maggior attaccamento al mio caro Sud Italia.

Da non perdere per gli amanti dell’arte e un’ottima scusa per nascondersi dal sole: la mostra permanente di Dalì. Trovate le sue opere di grandi dimesioni in giro per la città: l’Elefante spaziale (piazza Vittorio Veneto – via San Biagio), il Pianoforte surreale (piazza San Francesco) e la Danza del tempo (via Madonna delle Virtù). La mostra vera e propria è situata nel complesso di Madonna delle virtù e San Nicola dei Greci, bellissime chiese rupestri che vi daranno un motivo in più per visitare la mostra. Anche il MUSMA, il museo della Scultura più importante d’Italia, è l’unico museo al mondo a essere allestito in grotta.

Matera Matera Matera Matera Matera Matera Matera Matera Matera Matera

Parco Nazionale della Murgia Materana

Scarpe da trekking ai piedi e seguiamo il sentiero escursionistico 406 che scende da Piazza Porta Pistola (Rione Sassi), supera il torrente Gravina attraverso una bella passerella sospesa e risale il pendio che porta al Belvedere di Murgia Timone. Ho visto gente scendere in ciabatte… non si fa! Il parco è molto esteso e vale la pena percorrere qualche sentiero per visitare le chiese rupestri del Parco Archeologico Materano.

Murgia Materana Murgia Materana Murgia Materana Murgia Materana

Abbazia di San Michele Arcangelo a Montescaglioso per scoprire la storia dei Cucibocca e i loro costumi, e le bellissime grafiche delle locandine di questo evento magico.

Montescaglioso cucibocca Abbazia di San Michele Arcangelo Montescaglioso

I Palmenti di Pietragalla, ovvero un parco con 200 grotte concentrate in una piccola area di età antica e utilizzate fino agli anni 60 per la pigiatura del vino.

Palmenti Palmenti Palmenti

Potenza, la città verticale.

Una città moderna con un bel centro storico, suggestive vie lastricate, palazzi d’epoca, musei e gallerie d’arte. Il capoluogo di regione più alto d’Italia, costruito in verticale e per questo denominato la città delle scale. A Potenza troverete tantissime scale caratteristiche, come quella del Popolo, dei 100 gradini e la scala mobile più lunga d’Europa con i suoi 20 minuti di percorrenza; seconda al mondo dopo quella di Tokyo. Arrivate in piazza percorrendo via Pretoria e entrate a visitare il Teatro Stabile. Passate sotto il ponte Musumeci che sovrasta il parco fluviale del Basento e fermatevi ad ammirare un’opera ingegneristica unica al mondo, paradiso degli skaters e sede di spettacoli e mostre.

Qui a Potenza si trova un piccolo market Pace Bio dove potrete trovare tanti prodotti tipici biologici come il peperone crusco o il pistacchio di Stigliano.

Scala del Popolo a Potenza Scala mobile Potenza Teatro Stabile Potenza Teatro Stabile Potenza Centro Storico Potenza Chiesa di San Gerardo Potenza

Stigliano e il suo pistacchio. Qui da quasi 30 anni si coltiva il pistacchio, importato dalla Grecia, e diverso dal più famoso pistacchio di Bronte poichè cresce sugli alberi. Sono andata a curiosare, ma a Stigliano potete vedere dalla strada solo una grande distesa di alberi. Non è possibile acquistarlo sul posto.


La regione dei paesi abbandonati.

Siamo più volte capitati in paesi totalmente abbandonati o solo in parte, a causa di terremoti o frane.

Il centro storico di Brienza. Capitati per caso in centro, abbiamo trovato una visita guidata gratuita al borgo medievale e al castello, ormai chiusi al pubblico per questioni di sicurezza a causa del terremoto del 1980.

Brienza Brienza Brienza

La Città dell’Utopia di Campomaggiore, dispersa nel parco Regionale Gallipoli Cognato. Una città costruita nel 1741 sulla base delle teorie utopistiche dell’epoca, sia architettoniche che sociali, nel 1885 crollò a causa di una frana. Il sito è tenuto molto bene, si paga un biglietto d’ingresso e un percorso con audioguida vi fa rivivere i momenti belli e di terrore di quel giorno tragico. Un luogo davvero suggestivo e di grande bellezza.

Campomaggiore città dell'Utopia Campomaggiore città dell'Utopia Campomaggiore città dell'Utopia

Il famoso Craco, il paese fantasma, location in cui è stato girato il film “Cristo si è fermato a Eboli” di Francesco Rosi e alcune delle scene de “La Passione di Cristo” di Mel Gibson. Purtroppo dal 2021 non è possibile accedere al paese per ragioni di sicurezza, si può solo vedere dall’esterno, ma è comunque molto suggestivo. La prima frana è avvenuta nel 1963, negli anni a venire si è cercato di intervenire costruendo  un muro di contenimento e piloni, ma non è servito a molto e negli anni successivi gli abitanti hanno abbandonato pian piano il piccolo paese. Di grande suggestione anche il paesaggio che accompagna l’arrivo al Craco, campi sterminati di grano, strade un po’ dissestate ma percorribili.

vista da Craco Craco Craco

Aliano, la città dove trascorse l’esilio Carlo Levi. Qui si trovano la casa museo, la Pinacoteca e il museo dell’autore. Aliano è uno dei borghi bandiera arancione del Touring Club Italiano, ovvero paesi che si distinguono per la servizi, ospitalità e sostenibilità. Arrivare ad Aliano vi permette di immergervi nella magia dei Calanchi, un paesaggio unico e senza tempo, un mondo fatato di argilla con guglie e pinnacoli. Quando ci siamo fermati lungo la strada a fare foto e video, abbiamo avuto la possibilità di toccarli con mano: l’argilla si sgretola al solo tocco. Da vedere sicuramente la Fossa del Bersagliere e la stupenda piazzetta con la casa antropomorfa. Qui ogni anno si svolge il festival della paesologia ideato da Franco Arminio “La luna e i calanchi“.

Aliano bandiera arancione Touring Aliano Aliano Aliano fossa del Bersagliere Aliano


Le spiagge della Basilicata.
Maratea e Policoro – Metaponto, con i due mari della Basilicata, così diversi tra loro per natura e paesaggio.

Maratea è una tappa obbligata di una vacanza lucana. A Maratea la costa nera e frastagliata è contornata da un paesaggio boschivo. Si trovano calette incontaminate ma non mancano le spiagge attrezzate. Abbiamo provato alcune delle spiagge descritte da guide e siti, quasi tutte di rocce, sassi e sassolini, e quasi tutte accessibili tramite una piacevole camminata. Credo che sia questo uno dei motivi per cui le spiagge scure di Maratea hanno attirato la mia attenzione. Qui un link con le spiagge di Maratea.

Una sosta consigliata alla Grotta delle Meraviglie per assistere al magnifico spettacolo della natura, accompagnati da una simpaticissima guida e sotto gli sguardi indifferenti dei veri ospiti della grotta, sto parlando dei pipistrelli che la abitano!

Spiaggia Maratea Spiaggia Maratea Spiaggia Maratea Spiaggia Maratea Spiaggia Maratea Spiaggia Maratea Cammino di San Biagio

E dopo il mare spingetevi fino al Cristo di Maratea e guardate in basso, lo spettacolo che si ha della costa è molto affascinante. Una volta parcheggiata l’auto percorrete il sentiero a piedi che vi porta al Santuario di San Biagio e al Cristo. C’è anche il Cammino di San Biagio che dal centro di Maratea porta al Cristo Redentore. Noi abbiamo percorso solo l’ultimo tratto.

La sera il centro di Maratea si anima di turisti indaffarati a scegliere il miglior ristorante o passeggiare gustando un gelato. Infilatevi tra le viette del vecchio borgo se volete trovare un po’ di pace.

Maratea Maratea MarateaMaratea

Policoro, soprannominata la “California del Sud” per la presenza di frutta e ortaggi che vengono esportati anche fuori l’Italia. A differenza di Maratea, qui le spiagge sono composte da lunghe distese di sabbia, suddivise tra i vari lidi attrezzati, e che la sera si popolano di giovani e famiglie. Il lido di Policoro di trova nella Riserva regionale orientata Bosco Pantano. Qui ha sede anche l’Oasi WWF con un centro di recupero animali selvatici in cui è possibile vedere la tartaruga caretta caretta. Sfortuna vuole che trovassimo il giorno di chiusura settimanale.

Policoro lido

A Metaponto ci sono ampi tratti di spiaggia libera e spiaggia attrezzata. Alla Riserva Naturale di Metaponto si parcheggia l’auto e poi con bus o navetta si raggiungono i vari lidi. Noi siamo stati in un tratto di spiaggia libera tra i lidi Don Pablo e Marinella. In zona si trovano anche il parco archeologico e il tempio delle tavole palatine, a mio avviso molto belli ma trascurati.

Metaponto Parco archeologico Metaponto Parco archeologico Metaponto

Da segnalare inoltre:

Pisticci e le sue casette bianche.

Pisticci Pisticci

I paesi di cultura Arbereshe per vedere ancora le nonnine vestite con abiti tradizionali.

Noepoli e il suo grande piccolo canyon.

Noepoli il grand canyon

Bernalda, il paese di Francis Ford Coppola.

Bernalda

Tra gli altri borghi più belli: Irsina, Acerenza, e Tricarico con i suoi murales dedicati al Carnevale.

Vista di Irsina Peperoni cruschi appesi a essiccare Irsina Irsina

Il castello abbandonato di Monserico, non tanto per vedere il castello ma per godere il paesaggio che lo anticipa e che si ammira dall’alto nel più rispettoso silenzio. Solo la terra, il vento e l’odore forte di terra bruciata.

La terra senza capannoni, senza officine, senza pompe di benzina, senza ville, senza cancelli […]e io sono felice quando guardo i luoghi scampati alla modernità incivile.¹

  1. Franco Arminio

Monteserico Monteserico Monteserico Monteserico grano arso

Il Santuario di San Donato a Ripacandida, un piccolo e prezioso gioiello artistico, e il vecchio pino Aleppo morente nella villa comunale accanto al santuario.

Una gita ai laghi di Monticchio con salita all’Abbazia di San Michele per ammirare i laghi dall’alto.

Melfi e il suo castello e un museo archeologico con reperti del Vulture.

Venosa con il suo stupendo parco archeologico e l’Incompiuta, tenuto molto bene a differenza di altri siti visitati e un po’ abbandonati. La chiesetta abbandonata fuori Venosa, molto suggestiva e caratteristica.

Venosa Venosa Venosa l'Incompiuta Venosa l'Incompiuta Venosa Venosa

Infine vi segnalo l’iniziativa di arte contemporanea diffusa Artepollino. I giovani ragazzi di “Associazione Artepollino” sono riusciti valorizzare il paesaggio grazie alle opere artistiche ambientali in cui l’uomo dialoga con la natura, come succede ad esempio a Latronico con la ferita nella terra di Anish Kapoor o la giostra di Carsten Holler.

Queste e altre bellezze vi aspettano ancora in terra lucana, dove il viaggio vale più della meta stessa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Informazioni sull'autore

Potrebbe interessarti anche

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi