Contrada Govinda è un locale giovanissimo che ha aperto da poco in centro a Milano. Si trova in quella che fu inizialmente la Casa dei Grifi, un edificio storico del ‘400 di Milano, situato in via Valpetrosa 5 e progettato dalla scuola Bramantesca. In questa stessa sede nasceva 40 anni prima il centro culturale degli Hare Krishna. Il loro ristorante, Govinda, fu un luogo storico della ristorazione milanese, uno dei primi ristoranti vegetariani in città. Il centro culturale ha deciso di offrire quegli stessi spazi a una nuova realtà e rimanendo un centro di preghiera.
Contrada Govinda nasce dall’incontro di Davide Longoni [link recensione], imprenditore e famoso panificatore di Milano, e lo chef Tommaso Melilli, cuoco e scrittore.
Nella prima sala del locale troviamo il panificio di Longoni, che ormai conta su Milano ben 6 sedi. Veniamo accolti da un muro di pagnotte di grani antichi e una vetrina dove trovare sempre tante golosità: come l’ottima focaccia barese, i bun vegani al cioccolato, frollini vegani, panfrutto e pane all’uvetta.
Girando attorno al bancone si entra nella sala principale dove Longoni e Melilli hanno avviato il ristorante che amano definire “locanda”. Ai fornelli c’è la giovane chef georgiana Nata Qatiashvili.
La sua cucina è un mix di tradizioni dove la verdura è la protagonista. Si tratta di una cucina vegetariana e vegana che recupera dalla precedente gestione la filosofia Hare Krishna a tavola. Infatti aglio, cipolla e alcol non sono presenti nelle preparazioni per mantenere fede alle indicazioni secondo le quali un uso eccessivo di tali elementi sbilancerebbe l’umore ( giusto per riassumere un po’ frettolosamente). Troviamo tanti prodotti freschi, di stagione e a km0, che esprimono l’italianità al meglio e valorizzano i piccoli produttori locali. Infine le spezie utilizzate nelle preparazioni giocano un ruolo fondamentale.
Contrada Govinda è un viaggio culinario lento alternato tra mete di prossimità ed esotiche: “prodotti vicini e sapori lontani”cit. Ad esempio: foglie di curry speziano il sedano rapa, il latte di cocco incontra la Roveja, le spezie esaltano la lasagna di pane con i broccoli, mentre lo Za’atar dona un contrasto acidulo alla zuppa di pane. Le influenze georgiane si vedono nei Pkhali, una sorta di patè con noci, spezie e verdure, rigorosamente da spalmare sul pane.