27 febbraio 2021
Oggi vi porto a visitare il Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, l’ultimo trekking che ho percorso prima della zona rossa.
Ci troviamo in Brianza, a pochi chilometri da Milano, in un’area di notevole interesse naturalistico, storico, culturale e agricolo. Prati magri, boschi umidi, sorgenti pietrificanti e terreni coltivati si alternano e ospitano una vasta flora e fauna che caratterizzano il parco del Curone. Sono rimasta notevolmente colpita dalle interessanti scoperte che ci aspettavamo lungo il percorso.
Sul sito ufficiale (indicato nei dettagli) trovate tutte le informazioni sul parco: 11 sentieri segnalati, 4 percorsi audioguidati, tra cui uno sulle erbe officinali, e un sentiero che collega il parco regionale di Montevecchia a quello del Monte Barro.
Abbiamo deciso di percorrere l’anello del parco segnalato sul sito LeMontagne.net che organizza anche uscite guidate e sul quale troverete tanti altri percorsi ben descritti.
Parcheggiamo l’auto all’incrocio di via Belsedere e partiamo proprio da qui seguendo l’indicazione per Ca’ Soldato e Galbusera Bianca. Dai prati erbosi passando per la località Fornace e brevi sentieri nei boschi, arriviamo alla famosa collina dei Cipressi.
Prima di giungere ai piedi di questa altura non ero a conoscenza del mistero nascosto dietro alle tre piramidi di Montevecchia. Sembra che queste colline siano state modellate dall’uomo a scopi religiosi e astronomici. Gli studi effettuati hanno dimostrato misure e pendenza non esistenti in natura. La prima collina che incontriamo è quella più suggestiva per la presenza di dodici cipressi che le conferiscono un’aurea sacrale.
Proseguiamo e saliamo sul belvedere Cereda caratterizzata da gradoni che assomigliano a terrazzamenti agricoli, anche se questa zona delle piramidi è chiamata dei Prati Magri, proprio per la difficoltà ad essere coltivata. Decidiamo di fare la nostra pausa pranzo sulla cima di questa collina osservando in lontananza il Santuario di Montevecchia che sarà il nostro punto di arrivo.
Al cartello Tenuta La Costa prendiamo la strada che scende alla nostra sinistra e percorriamo il sentiero. Incontriamo un recinto con degli asinelli e dopo pochi metri arriviamo all’Oasi Galbusera Bianca. Questo grande complesso è un agriturismo bio di charme immerso in un’oasi WWF di grande biodiversità. Oltre alle camere si trovano osteria, bar e bottega con prodotti biologici della zona e l’alternativa di un menù vegano. Poco più avanti incontriamo l’Agriturismo La Costa, in cui si trova il ristorante Galbusera Nera che è sempre molto frequentato dalla gente del posto. Il ristorante offre alternative vegetariane e in estate un simpatico servizio di pick and sit, ovvero ritiro del pacco cena e consumazione sul posto.
Dopo l’agriturismo prendiamo il vialetto sulla destra, in mezzo alle viti, in un sentiero un po’ fangoso. Arrivati sulla strada giriamo a sinistra e procediamo per Ca’ Soldato, una vecchia cascina ristrutturata. Il percorso qui si fa sempre più affollato.
Terminiamo il nostro percorso al Santuario della Beata Vergine del Carmelo a Montevecchia, dove ci aspettano ben 180 gradini per godere di una vista sulla Brianza e sui laghi Briantei. Vi consiglio un giro nel piccolo paese, un vero gioiellino. Troverete le indicazioni per molti dei sentieri del parco.
Grazie ai nostri amici Alice e Max per la compagnia e le curiosità che ci hanno raccontato di questo fantastico luogo. Mi piacerebbe molto tornare in uno dei tanti agriturismi della zona per un bel pranzo in compagnia!
Qui trovate il percorso registrato dal Gps di Alice
