L’Okonomiyaki è un piatto giapponese, il più popolare piatto street food della seconda città più grande del Giappone, Oasaka. Rispetto ai Ramen e al sushi è ancora poco conosciuto in Italia. E’ una sorta di frittata a base di farina, verza o cavolo cappuccio, uova, cipollotto. Ho assaggiato il piatto per la prima volta nel mio ristorante giapponese del cuore: da Yoji a Sesto San Giovanni (oggi Jyo) [link alla recensione]. Per i milanesi è diventato famoso grazie al piccolo ristorante in Tortona, Maidò, presente anche al Mercato Metropolitano durante Expo 2015. Qui vi sembra di vivere davvero un’atmosfera da sushi bar giapponese, proprio come nel famoso cartone animato di Kiss Me Licia, in cui M’Arrabbio preparava le famose frittelle. Da Maidò le salse sull’Okonomiyaki abbondano e rendono il piatto davvero stuzzicante.
In Giappone non esiste una ricetta autentica, ognuno ha la sua. Ho chiesto a mio cugino, che vive da qualche anno nel Paese del Sol Levante, e mi ha detto che è sostanzialmente una ricetta svuota frigo, verdure con della pastella incorporata. Spesso è possibile trovare altri ingredienti come la carne, l’uovo, il Katsuobushi (tonno essiccato) sopra la frittata. Noi abbiamo voluto provare la versione semplice, completamente vegana, e per farla mi sono fatta ispirare dall’influencer giapponese Coco. La salsa è una creazione di Andrea che riprende gli ingredienti della salsa Okonomiyaki.
Nelle foto trovate una vecchia versione preparata con una pastella più densa di farina di ceci e grano tenero e quella più recente.